Fai un corso internazionale molto lungo, assorbente, adrenalinico, con contatti con i principali produttori dell’ambiente, impari a presentarti, proporti, vinci un premio ad una gara (doppio) che ti convince che puoi contare sulle tue brillanti idee per fare impresa, creare qualcosa di nuovo con una squadra internazionale fatta di alcuni elementi molto validi e altri alquanto opportunisti.
Poi cala il sipario sul corso, la bolla si sgonfia, ti ritrovi impantanata nelle solite lentezze lavorative, la solita assenza di sbocchi. Come dicevano i Pink Floyd, the dream is gone, il sogno è andato via, però io non sono diventata confortevolmente insensibile. E’ grave, dottore? Ero drogata di grandi sensazioni, ora tutta questa stasi mi uccide lentamente.
Aspetto gli ulteriori sviluppi come un soldato in un forte abbandonato, un ufologo che attende invano il contatto con gli extraterrestri. Per due mesi non camminavo, fluttuavo a venti centimetri da terra, ora la gravità mi richiama e mi schiaccia verso il basso.
La verità è che anche se sono in buona compagnia mi sento orfana della comunità internazionale virtuale a cui mi sentivo di appartenere, la mia babele linguistica comunicante nell’idioma di Albione. Il vuoto pesa e non mi rassegno che sia stato solo un sogno.
Ciao Soleil, non leggendoti più, pensavo che avessi molti impegni (confermato) o che avessi lasciato la piattaforma. Mi spiace leggere di questa delusione. E capisco la frustrazione. Tutta la mia empatia. Non mollare, anche se suona consolatorio. Lo dico con affetto anche se non ci conosciamo di persona. Quando ero disoccupato sei stata una lettrice di supporto. E nella vita è sempre giusto restituire anche solo le parole di incoraggiamento.
Ciao Fritz, avevi indovinato, ero occupata fino alla punta dei capelli. Grazie dell’incoraggiamento, dell’affetto e della solidarietà; alla fine non è così grave, mi rendo conto di essere impetuosa nello scrivere e di dare la stura a tutti i sentimenti negativi che la stagnazione mi induce (situazione che per altri è condizione favorevole, per me è la morte civile). Me ne farò una ragione e preparerò il mio prossimo colpo come i Dalton, sicura che anche la prossima volta non riuscirò a spuntarla. Però ci tento lo stesso perché per me la vita è grandi rincorse e attimi di sogno.
immagino la frustrazione, ma se è destino che tu riesca a cambiare la tua vita, di sicuro la tua vita cambierà… ad maiora
Grazie di cuore, Renata. Io non mi arrendo, novantanove volte cado e cento mi rialzo. Magari, statisticamente, qualche volta va in porto. Ad maiora.
non mollare. e comunque complimenti per il premio
grazie Annika, non mollo anche se andrà buca per novantanove volte. Voglio davvero cambiare le cose in questo angolo di mondo
brava
Grazie Annika