Campo minato

Ma come si fa nell’Italia post covid a trovare cura per i propri vecchi? Sembra di giocare al campo minato delle installazioni di Windows 95, in questo ospedale non li porto perché non spenderanno due sacche di sangue per far vivere un quasi novantenne, in quest’altro poi per politiche legate alla pandemia non me lo faranno vedere, lo blinderanno all’interno e dopo pochi giorni avrò il mio caro coi piedi davanti e il sacchetto dei suoi averi.

E allora per avere qualcuno di fedele al giuramento di Ippocrate senza troppi lacciuoli imposti dai tagli di budget si va nella provincia italiana, per conoscenze, alla ricerca di un ospedale piccolo ma non chiuso e di un medico per cui il paziente abbia valore. Sono viaggi della speranza, ore di macchina cucite al cuore, in cui comunque vada si cerca di creare bei ricordi che leghino le persone coinvolte nell’impresa. Bisogna dire le parole che fanno diga di contenimento al pessimismo e all’amarezza, inondare di luce il buio anche se dentro ci si sente grigi come la nebbia. Accendere fuochi per riscaldare l’inverno del cuore, sperando di poter aggiungere ore, giorni, mesi in condizione passabile alla vita di chi ci ha generato. Dire “Ma sì, ce la facciamo anche stavolta” anche se in fondo in fondo non ci credi troppo.

4 pensieri su “Campo minato

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